Perdersi e sentirsi a casa, ovunque (2021)
M’incammino per questi sentieri, dubito di conoscere la meta.
Lascio alle mie spalle le mura della città, il frastuono, affanni e tensioni, il tempo ordinato, tutto ciò che è prestabilito.
Mi guardo attorno e sono continuamente rapita dall’articolazione della natura selvaggia ed incontaminata che avvolge la strada.
Respiro a pieni polmoni quest’aria fresca e riconosco sensazioni di benessere e di malessere che si confondono.
Sono a mio agio qui, mentre cammino, forse perché è quando si è circondati da qualcosa di così autonomo e grande come la natura, che si comprende di essere infinitesimali rispetto a tutto il resto.
Rovi e cespugli che punteggiano il cammino, così come le case, alcune dirute, diventano nuovi punti di riferimento per chi con animo leggero si lascia trasportare dalle sensazioni suscitate dalla natura.
Di fronte a questo scenario avverto viva una sensazione simile a quella che danno alcune grandi opere d’arte.
L’edera arrampicata sugli alberi, le radici inerpicate sui terreni scoscesi, le folte chiome degli alberi che danzano al vento, i rami secchi e i fiori di cui non conosco il nome: da questo caos apparente nasce il desiderio di rintracciare un mio ordine in questa incantevole confusione.
Sento dunque l’esigenza di fotografare ciò che vedo e che per me, in quel momento, rappresenta l’ordine, l’equilibrio, la tensione perfetta di forme e volumi: opere d’arte nate dal tempo, dagli errori, dai casi fortuiti.
Fermo, dunque, la mutevolezza di un’armonia che avrebbe potuto presentarsi in qualunque altro modo se almeno uno degli elementi che la compongono avesse dialogato col resto in modo anche di poco diverso.
Progetto fotografico supervisionato da Paola De Pietri
Progetto grafico supervisionato da Leonardo Sonnoli
ENG
I set off along these paths, doubtful of my destination.
I leave behind me the walls of the city, the hustle and bustle, the orderly time, all that is predetermined.
I look around and am continually enraptured by the articulation of the wild, unspoilt nature that envelops the road.
I take a deep breath of this fresh air and recognise feelings of wellbeing and discomfort mingling.
I am at ease here, as I walk, perhaps because it is when you are surrounded by something as self-contained and large as nature that you realise you are infinitesimal compared to everything else. The brambles and bushes that punctuate the path, as well as the houses, some of which are in ruins, become new landmarks for those who, light heartedly, let themselves be carried away by the sensations aroused by nature.
Faced with this scenery, I experience a feeling similar to that of some great works of art.
Ivy climbing the trees, roots clinging to the steep terrain, thick tree crowns dancing in the wind, dry branches and flowers whose names I do not know: from this apparent chaos comes the desire to find my own order in this enchanting confusion.
I therefore feel the need to photograph what I see and what for me, at that moment, represents order, balance, the perfect tension of shapes and volumes: works of art born from time, from mistakes, from chance.
Photographic project supervised by Paola De Pietri
Graphic design supervised by Leonardo Sonnoli